Era il 24 febbraio quando l’Ucraina si è svegliata in guerra. Non che non ci siano, non ci siano state, o non ci saranno (purtroppo) altre guerre nel mondo, e non che siano meno importanti o meno dolorose, ma Tatiana, Natasha, Julia, Tamara, Carolina, Elizabetha potrebbero essere ognuno di noi.
Col passare dei giorni, ognuno di noi ha sentito un’urgenza in un posto non ben definito tra il cuore e lo stomaco, l’urgenza di DOVER FARE qualcosa. Singolarmente, come cittadini, molti di noi hanno iniziato a raccogliere farmaci o beni di prima necessità da dare alle varie associazioni che stavano inviando pacchi al confine, si parte sempre da “aiutiamoli a casa loro”.
Ma se una casa non c’è più, perché è stata bombardata? Se non c’è più nemmeno un posto che non sia una casa ma banalmente un rifugio?
E allora eccoci qua: abbiamo deciso di diventare noi RIFUGIO, e poi CASA per una coppia di anziani, 1 bimba, 4 ragazze, 6 donne, 1 cane e 1 gatto. E siamo pronti ad accogliere fino a 20 persone.
Grazie alla volontà e generosità di tante persone e associazioni oggi c’è una grande casa calda e accogliente, immersa nel verde e nella tranquillità, in cui ognuno ha il proprio spazio, ma non è mai solo. C’è cibo da cucinare, per umani e per quadrupedi; ci sono vestiti; ci sono letti puliti e comodi.
Ma “sentirsi a casa” non è solo soddisfacimento dei bisogni primari. E allora adesso viene il compito più difficile: aiutare queste persone a SENTIRSI A CASA in un paese straniero, con una lingua diversa, con alcuni dei propri cari, mariti, fratelli, padri, ancora sotto le bombe, a combattere.
E siccome uno dei nostri motti al Gulliver è “Tu solo, ma non da solo”, noi ci stringiamo intorno a queste persone, e ti chiediamo, se vuoi, di stringerti insieme a noi.
Oggi puoi dare anche tu il tuo contributo per sostenere l’accoglienza dei rifugiati ucraini in fuga dalla guerra presso la nostra struttura. Grazie anche alla tua donazione potremo:
– continuare a garantire un pasto caldo alle persone in fuga dalla guerra accolte nella nostra struttura
– acquistare complementi d’arredo per rendere la struttura una casa accogliente e sicura: divani, arredamento bagno, utensili da cucina, arredamento da esterno;
– donare sostegno economico per aiutrali a rifarsi una vita e progettare il proprio futuro
– organizzare un corso di italiano per stranieri
– realizzare un orto sociale da coltivare in sinergia per la produzione di ortaggi freschi da consumare in comunità
– acquistare attrezzature per la coltivazione dell’orto sociale.
Insieme possiamo essere casa per chi, purtroppo, oggi una casa non l’ha più.