Il privato o l’impresa che effettua una donazione può decidere liberamente il trattamento fiscale di cui beneficiare. A seconda della normativa applicata alla donazione, le agevolazioni previste sono infatti differenti.


Se sei una persona fisica puoi:

  • detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino a un massimo di 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117);
  • dedurre dal tuo reddito complessivo netto le donazioni in denaro per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117). In alternativa, in base al regime fiscale applicato alle erogazioni liberali verso le ONLUS;
  • dedurre dal tuo reddito le donazioni in denaro per un importo non superiore al 2% del reddito complessivo dichiarato (art. 10, comma 1, lettera g del D.P.R. 917/86).

Se sei un’impresa puoi:

  • dedurre dal reddito le donazioni in denaro per un importo non superiore a 30.000 euro o al 2% del reddito d’impresa dichiarato (art.100, comma 2, lettera h del D.P.R. 917/86);
  • dedurre dal reddito complessivo netto le donazioni in denaro per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117).

Se non sai qual è la soluzione più adatta a te, rivolgiti al tuo consulente di fiducia o al tuo CAF.
Ti ricordiamo che il CAF o il tuo commercialista potrebbero richiederti una certificazione che attesti l’ufficialità di tali donazioni, ovvero le matrici dei bollettini postali o le copie degli estratti conto bancari o della carta di credito.
N.B. Le agevolazioni fiscali non sono cumulabili tra di loro. Le donazioni in contanti non rientrano in alcuna agevolazione.

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